Mario SALVO - Maestro INTERNAZIONALE E CRITICO D'ARTE - LUGLIO 2022

L’incantesimo crepuscolare di Franca Fabrizio

Definirei la produzione delle opere di Franca Fabrizio aderenti all’Art-Nature e dipinte in modo “incantato”, come fossero soggetti da racchiudere in un meraviglioso album dei desideri che, presumibilmente, porta con sé da anni. Forse già da adolescente.

Sono opere che raccontano un vissuto ancora giovane e spensierato, proprio come sono i suoi puledri, sempre attivi e senza precise mete da raggiungere o traguardi da tagliare. Sono lì per essere osservati, coccolati, amati.

Proprio come queste splendide creature che amano la libertà più pura, in simbiosi con l’artista Franca Fabrizio che la applica sulle sue tele, senza la folle necessità di dover apparire.

Le basta “essere” ma soddisfatta del suo proprio mondo, che la stimola donandole soddisfazione ed energia da profondere nelle successive tele.

Osservo anche paesaggi che sanno di un romantico vissuto, d’un epoca incantata ma ahimè passata. Nelle forme equine rappresentate riesco pure a rievocare l’accostamento al grande Marc Chagall, nei suoi concetti più reconditi e sognanti.

La proverbiale morbidezza delle variabili, sia nei soggetti paesaggistici che nei cavalli, porta alla visione di suggestive campiture, sovrapposizioni cromatiche e velature sorprendenti.

Le sue opere riescono a suscitare negli spettatori le giuste emozioni, fondamento necessario e parametro visivo/pensante. E danno completezza e ragione ad una tavolozza da cui scaturiscono sfaccettature cromatiche, che sanno rendere l’impatto di forme e colori attraverso un crepuscolo celestiale. Scrutando da critico i punti di accesso per ogni opera, posso tranquillamente

dire che è stato facile dialogare con le tinte per ascoltarne i racconti e le tessiture di cui soltanto le “variabili pensanti” ne conoscono i segreti.





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