Biografia

Una vita di colori, è il percorso creativo che uno percorre istintivamente senza pensieri preordinati ma portati in una direzione istintiva indotta dalla necessità di fare, creare nella verità di ciò che ci circonda senza peccare di indifferenza.

La ricerca affannosa della novità di disegni, colori, e forme che la natura ci offre, deve essere interpretata, nel saper vedere.

È per questo che non mi sono mai soffermato a una sola disciplina, concetto riduttivo per mé, e dunque il mio istinto mi ha portato oltre al disegno alla pittura, alla scultura, ai gioielli esclusivi e in piena conoscenza della gemmologia, ho completato poi il ciclo col fashion in abbigliamento sportivo per l’equitazione.

Ormai il tempo delle stagioni sta per finire, mi resta solo il rimpianto di non essere riuscito a realizzare tutte le opere dei miei sogni.

Nel guardare il mio passato mi meraviglio, mi annichilisco, nel sospetto di quanto vedo nel mio trascorso; saranno opere mie?

Come potevo fare opere di rilievo in diverse discipline artistiche senza avere un maestro, essendo io ribelle di ogni imposizione.

Forse la realtà è di essere stato maestro di me stesso. La visione delle mie opere, solo voi, lo potete testimoniare.

Certamente per descrivere una biografia di un ribelle come me ci vorrebbe più di un volume, difficile ricondurre tutto in otto righe.

Tuttavia in pochi se ne sono accorti del mio passaggio, a me è piaciuto navigare troppo spesso in solitario, per poter essere visto!

Perché Gilberto Minella?

La moda è un frammento di spazio temporale, un attimo sfuggente che non determina la qualità di una creazione, ma identifica l’utilizzo di un’immagine di consumo, anche senza qualità.

La vera qualità sta nell’aria che respiriamo, si adatta ad ogni tipo di cultura o formazione di gusto che unisce il piacere con l’utilità della nuova creazione.

Troppo spesso si definisce moda ciò che non ha senso per la concezione del gusto, tanto meno come disse Giorgio Armani, (può non aver senso quel gusto di volere essere ricordato,) ancor meglio l’ha ricordato Coco Chanel, (la moda è fatta per andare fuori moda).

E dunque, è solo un fatto di mercato o di consumo che spesso viene dimenticato, paradigma inesistente.

Un’opera d’arte, si considera tale, quando la nuova creazione fatta con cultura e conoscenza della forma armonica, sprigiona emozione per la sua bellezza e dona innovazione e funzionalità.

Povera ignoranza! Forse per qualcuno, in quel momento non considera la nuova creazione oggetto di moda, perché fuori dai canoni correnti di consumo, ma resisterà, il tempo la consacrerà vincitrice.

Gilberto Minella da sempre si ispira alla creazione di questi principi senza essere imbrigliato da retaggi impostati dal mercato, proprio per non ricadere nel banale, che non invade le riviste e altre forme mediatiche di supporto, pur di fare profitto, costruendo enfasi su ciò che non esiste. Solo chi avrà l’occhio attento, sensibilità e cultura sarà premiato per godere e apprezzare le cose belle.e presentò le sue opere di scultura e pittura in diverse personali, tra le quali: 1965 Biblioteca Civica di Bergamo; 1965 Galleria Motivi d’arte, Rapallo; 1966 Biblioteca Civica di Gallarate; 1966 Galleria il Cosmo Bergamo; 1966 Hotel villa Argentina, Pocol, Cortina d’Ampezzo; 1969 Motivi di Arte Rapallo; 1970 Chalet dei Pini, Melzo.

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