GIACINTA PATORNO

Juan Pomponio

II mondo attorno a cui si dispone la tavolozza dei suoi colori, condotti su una scala tonale di raffinata gradazione, quasi a dare il segno tangibile di un pudore espressivo fresco e delicato, è la latitudine espressiva di Juan Pomponio. Dietro a ciò si avverte una ricchezza di intuizioni significative di spessore ideativo e logico che fanno maturare un supporto interpretativo e complesso. Si potrebbe parlare di un supporto quasi surreale o metafisico. È quindi, il suo, un discorso composito di complessa derivazione genetica, una stagione, questa nella quale l'artista supera la semplice visualizzazione della natura per avviare un discorso molto più completo ed articolato affidato ad un segno che assume quasi l'efficace misterica, come se nella sua struttura si addensasse qualcosa di strano, una sorta dì talismano contro l'inclemenza del tempo vissuto, un cifrario segreto di un alfabeto ancora tutto da scoprire, ma in ogni caso legato alla stagione della nostra esistenza. Diventa per tale strada la chiave di lettura di un entroterra psicologico con i suoi problemi e le sue ansietà con i suoi dubbi e le sue incertezze.

Giacinta Patorno


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