Gianfranco Missiaja

Claudia Martinetti sembra attingere dai paesaggi e dai giardini fioriti della pittura impressionista per manifestare la sua creatività.

Nel dipinto ad olio “Campo di lavande”, i colori si esaltano mescolandosi in una tavolozza variopinta. Sembra ricordare Van Gogh quando, a partire dal 1886, con la sua venuta a Parigi, si avviava al grande cambiamento di “pittore moderno”.

Dall’oscuro angolo destro del dipinto il colore si schiarisce fino ad arrivare, all’angolo sinistro, ai piccoli tocchi più vivi ed accesi. Le spighe, in elevazione, salgono gradualmente quasi a volerci trasportare, come in una scala, verso l’atmosfera di un cielo dai mille colori. Le colline in lontananza, appena abbozzate, si susseguono in una scala opposta a quella delle spighe, creando, nel suo incrocio, un effetto scenico.

Si dimostra tutta l’esperienza di Martinetti, la quale inizia con la pittura su ceramica fino ad evolversi, con i suoi insegnanti brasiliani, culminando con la predilezione all’impressionismo.

Campo di lavande – olio (40×50 cm) – 2015.

Alle pennellate corte e brevi dei fiori, che lo stesso Van Gogh amava dipingere nei paesaggi, si contrappongono i colori più stesi del giallo, tanto caro a Vincent nei suoi campi. Con arancione, verde, celeste, attraverso un’infinita scala cromatica, Martinetti riesce a farci immergere nella sua anima e, con la sua sensibilità, aprendoci la finestra nel suo campo fiorito, ci fa sentire l’atmosfera della natura e della vita dove ci sembra di poter sentire il dolce profumo della lavanda.

Ci ricorda quando Van Gogh scrisse al fratello: “sto godendo come una cicala disteso sotto il sole tutto teso verso la pittura”.

Claudia Martinetti, con più di 20 esposizioni al suo attivo, fa emergere in questo dipinto tutta la sua esperienza creativa, trasportandoci “en plein air” nell’atmosfera più viva dei Maestri della pittura impressionista.

Gianfranco Missiaja

Critico d’Arte

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