Biografia

Maria Luisa Panella è insegnante di scuola primaria fino al 2015, anno in cui è andata in pensione ed ha ripreso l’attività di pittrice che la appassiona fin dalla tenera età. Ha partecipato a diverse mostre ed eventi, con diversi riconoscimenti anche a livello internazionale. Diversi i critici d‘arte che spontaneamente si sono interessati al lavoro artistico della pittrice. Le sue opere sono state presenti, oltre che in varie città della sua Regione, le Marche, anche in tutta Italia, come ad esempio a Milano, Cremona, Udine, Sanremo ed attualmente anche a Parigi.L’artista è inoltre comparsa con interviste e recensioni su diversi giornali on-line e cartacei locali e nazionali. 

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Fin da piccola è a contatto con la natura e con la sua magia; fin da quando riesce a tenere in mano un pastello, la riproduce e la ricrea, secondo il suo personale modo di vederla. Sperimenta varie tecniche, vari colori, varie modalità espressive. La ricerca artistica di Maria Luisa Panella è in continuo movimento: parte dalle montagne Friulane, dai boschi, fiori, elfi e folletti dalle parvenze umane, e, allieva del Maestro Mario Lupo, arriva a Grottammare (AP) con mari, conchiglie e grotte misteriose. Sperimenta quello che si può considerare il “periodo blu” ove l’Artista riproduce, in un mondo reale, il ciclo vitale, gli amori, le vicissitudini di una natura perfetta senza intervento dell’uomo.  La vita nasce dalla terra, generando un ciclo immortale che assicura all’esistenza una durata perenne. L’armonia dell’universo, qualche volta, è interrotta da colori quasi inquietanti, come il marrone in tutta la sua cromatica, da temi che infondono l’aridità, come alberi spogli, curvati dal vento e dal tempo. Ma non solo di boschi si parla: Panella spazia con soggetti vari, come paesaggi, nature morte, scene di caccia, temi sacri (diverse interpretazioni della figura sacra per eccellenza: la Madonna col Bambino) e ritratti.   

 Sono bambini, ma anche adulti che nell’espressione hanno l’ingenuità e l’innocenza stessa della natura. Comunica attraverso la capacità di cogliere lo sguardo e la gestualità che più caratterizzano la personalità della figura ritratta. Vari temi su cui spaziare, quindi, una padronanza degli strumenti, dello studio spaziale e cromatico, ombre e luci, emozioni… Realista e perfezionista nei dettagli, se occorre, ma altrettanto intuitiva e fiabesca per predominanza. Tutto appreso in una maniera istintivamente autodidatta, naturale, come i soggetti prediletti dei quadri di quest’artista.  La Natura senza l’interazione malvagia dell’uomo, soprattutto negli ultimi anni, si scopre attraverso gli scogli, rigorosamente bucati, per far scorgere l’orizzonte, posti sulle spiagge incantate, abitate esclusivamente da gabbiani e da “Dee” perfette, in simbiosi completa con la natura. 

 Tutti i quadri di questo periodo sono come fotogrammi ripresi nascostamente da una vita paradisiaca vissuta su questa spiaggia, fra conchiglie, gabbiani, grotte segrete che danno riparo. Qui la vita scorre parallelamente alla realtà,ma in verità la supera, va oltre quell’orizzonte, non sfociando nell’irreale, ma in un mondo interiore che esiste concretamente.  Si tratta di un cosmo a volte idilliaco, a volte sofferto, eppure creato per avere la possibilità di poter spaziare, di poter usare la fantasia e l’immaginazione. Per essere liberi, come gabbiani e poter  finalmente avere “per sogno un paio d’ali”.  

Volare, finalmente, oltre l’orizzonte.

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