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RECENSIONE DEL PROF. NUCCIO MULA per gli astratti in mostra a Monreale

Dopo un lungo ed apprezzato percorso pittorico nel Qui dell’iconografia sacra, del ritrattiamo classico e del naturalismo accademico (quantunque permeato, tale compostissimo tragitto, in queste due ultime variabili dell’estro, da diverse affabulazioni dell’intervenire, parallelo e simultaneo in uno, per simboli e dettagli di monitoraggio sul “dinanzi” e sul “dentro” d’ogni raffigurazione), Maria Teresa Minneci, adesso, ha deciso d’accogliere ed affrontare anche quella sfida lanciatale, nel tempo, dall’astratto e dall’informale, ma sempre rimandata per un comprensibile quanto, però, eccessivo auto-convincimento d’inadeguatezza nei confronti di quest’universo apparentemente lontano anni-luce dalla sua personale formazione di autodidatta comunque riuscita, e con apprezzabili testimonianze, a perfezionarsi, ed in modo egregio, sia nelle tecniche sia nei numerosi esiti d’una produzione costantemente distintasi (e più volte attenzionata e premiata) per congrua scelta di soggetti e temi, per appaganti armonie di cromatismi, per scaturigini di equilibri e di compostezze.

Pervenire alla dimensione straordinaria e temibile dell’Oltre, qui degnamente monitorata e scansionata con due sequenze d’Illuminazione degnamente rese per cartigli di bagliori, di visioni, di atmosfere, di presenze e incombenze, di rarefazioni e dinamismi, di deflagrazioni abbacinanti e di umbratili oasi del rimirare, di duelli e di amplessi nel sublime compenetrarsi degli opposti eternato dall’alchimia del descrivere le trasmutazioni e trasfigurazioni dell’Arcano al di là dei limitati e fallaci velari del visibile fisico, non è stato, per lei, compito di poca fatica, laddove le ha chiesto, e con imperiosa, iperumana perentorietà, d’interfacciarsi totalmente e “naturaliter” ad archetipi e cartografie del tutto fuori da qualsivoglia residuale radice dell’essere e dell’estro; ma la Minneci, facendo tesoro di quell’anelito all’Oltre da sempre aduso a pulsare e a picchiare sulle pareti della sua anima, nonché di quella sua caparbietà caratteriale ed amabilissima di Donna e d’Artista, anche stavolta è riuscita a proporsi e imporsi, superando la sfida grazie alle armi vincenti e convincenti d’un estro dimostratosi perfettamente in grado di gestire tali nuove consapevolezze con un talento adeguato all’impresa.

Prof. Nuccio Mula

scrittore – giornalista

docente universitario di Fenomenologia dell’Immagine e delle Arti contemporanee,

di Teoria della Percezione e Psicologia della Forma

presso l’Accademia di Belle Arti “Michelangelo” di Agrigento

componente dell’Associazione Internazionale Critici d’Arte

18 Ottobre 2016


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