Nasco a Catania 34 anni fa e qui al momento dimoro, dopo anni di formazione, ricerca e viaggi, tra Roma, Umbria e Francia. L'arte è sempre stata una compagna ambigua: avrei voluto studiare arte al liceo ma vinse la scelta degli studi classici e durante quei meravigliosi anni di scoperte culturali e fervore creativo, ho dipinto, ho scritto poesie, ho letto compulsivamente, ho viaggiato ed ho incontrato, quasi per caso, il mondo dell'educazione. Ho studiato con passione per diventare un educatore, con l'idea fissa che fosse l'unico strumento di trasformazione sociale e mi sono laureata. Durante gli anni di università ho dipinto ancora, e scritto ancora e letto ancora, ho lavorato tanto e viaggiato non quanto avrei voluto e oggi faccio il mestiere che ho sempre desiderato. Lo faccio con gli adolescenti, stranieri e italiani, che cercano e lottano ogni giorno per superare i limiti della mia terra e del mio Paese e poter costruire la propria vita: migliore, alternativa o anche solo più sicura dei luoghi da cui provengono. Più crescevo come professionista, più forte era la chiamata al pennello. Educazione ed arte. Arte ed educazione. Un binomio per me oggi, indivisibile. Sono i pilastri che sorreggono la mia relazione io-mondo: un'equilibrio perfetto tra costanza e rivoluzione. Oggi continuo a studiare e mi affaccio al mondo della cooperazione internazionale. Più lavoro e studio e più dipingo. Perchè la pittura è respiro, è spazio vuoto, è creazione intima.
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Non posso annoverare alcuna mostra. Alcun concorso. Nessuna esposizione. Ho sempre vissuto la pittura come urgenza personale. Intima. Come terapia. Non ho mai pensato, fino a qualche tempo fa, che ciò che creavo potesse esser utile a qualcuno. Poi una considerazione semplice e disarmante: l'arte va condivisa. A prescindere da come nasce, da quali emozioni personali o storie sottende, muore se non mostrata a qualcun'altro al di fuori di sè. E ho scoperto, con mio grande stupore, che le mie umili opere emozionavano, suscitavano qualcosa, a volte perfino una riflessione. Ed allora inizio ora a compiere i primi passi per essere "visibile" e partecipare a questo muto dialogo colorato che sono le infinite possibilità di creare forme e donargli vita.
