Biografia

Appassionato d'arte sin da piccolo, è assetato di originalità, unicità e stile in ciò che crea. Matura dimestichezza nell’uso dei “materiali”, intraprendendo un percorso di studio personale, analizza le movenze di ciò che lo circonda, razionalizzando nuove ipotesi artistiche; contraddistinguendo tra le righe quello che libera il suo “IO”. Ama scoprire, valutare e scandagliare nuove tecniche artistiche, molte delle quali fuori gli schemi canonici e dalla metodica realizzativa. Nulla è programmato, perché dal suo punto di vista “l'originalità con cui è fatta un'opera, dona all'opera stessa la capacità di esprimersi”. È particolarmente attratto dal “Sacro”, dove trova la sua maggiore ispirazione. Le sue opere non sono mai “preventivate”, non crea mai nessun “bozzetto o riferimento”, tutto nasce al momento, “sviluppare in quell’istante oppure perdere tutto”. Nelle sue creazioni spesso sceglie e sposa diversi elementi, valorizzandone il meglio di ciascuno, incastonandoli in un linguaggio armonioso. Capo saldo nel suo “stile” è “l’idealismo artistico”, l’ispirazione del momento, considerando la materia come qualcosa di secondario nei confronti “dell’idea”, cioè della sostanza spirituale che può esprimere. Acquista notorietà grazie alla moglie Paola, la quale si fa promotrice della sua arte. Convinta del talento espresso nelle sue opere, caparbia, insiste per renderle pubbliche, nonostante il parere “contrario” dell’Artista, a qualsivoglia forma mediatica e così che la perseveranza di Paola viene premiata; organizza la prima manifestazione artistica il 09 agosto 2012, in occasione di una mostra collettiva d’arte, dal titolo “Angoli D’arte” ad Angoli (CZ). È proprio in questo evento, che si conferma la convinzione della moglie difatti, l’arte di Mazza conquista il plauso del pubblico ricevendo lusinghieri apprezzamenti. Seguono una lunga serie di manifestazioni pubbliche con grandi soddisfazioni “arricchite” da un’escalation di premi e riconoscimenti. Unici ed emozionanti, sono gli incontri con il Sommo Pontefice Sua Santità Papa Francesco, al quale Mazza ha avuto l’onore e il privilegio di ideare, realizzare e donare quattro opere singolari, in quattro distinti incontri. Di particolare rilevanza è lo “spirito” con cui Mazza vive la propria vita artistica, è profondamente convinto che, la sua arte è un “dono” e come tale deve essere “donata”, con la speranza che possa suscitare emozioni e contestualmente sensibilizzare la collettività. Personalmente ha ideato e concretizzato dei progetti benefici, con il solo ed unico scopo di raccogliere fondi da devolvere in opere caritatevoli ed in sostegno della ricerca scientifica. Con grande orgoglio negli ultimi anni è riuscito a realizzare diverse attività benefiche scaturite dalla cessione gratuita di alcuni dei suoi capolavori o riproduzioni, dalle quali ha ricevuto delle “offerte volontarie” che ha devoluto interamente a Fondazioni Scientifiche e di Cura. Ha attualmente attuato oltre 45 opere benefiche e donazioni tra opere monumentali, dipinti e sculture, donate a Musei, Enti e Autorità Religiose, Civili e Militari. È stato riconosciuto con più di 200 riconoscimenti nazionali ed internazionali tra premi, onorificenze, benemerenze, attestati e 100 pubblicazioni e video recensioni, su riviste, siti internet e autorevoli cataloghi d’arte, che raccontano la sua arte. Ha esposto in prestigiosi Palazzi Storici Sedi Istituzionali, Musei Nazionali ed Internazionali e nelle principali città italiane ed in 17 Stati Esteri: Ungheria, Malta, Spagna, Francia, Portogallo, Grecia, Russia, California, New York, Inghilterra, Principato di Monaco, Florida, Belgio, Stato Vaticano, Emirati Arabi, Austria, Germania. Alcune sue opere fanno parte della collezione privata di Enti pubblici, militari e religiose. Hanno scritto di lui e gli hanno attribuito riconoscimenti, Enti Civili e Religiosi, Fondazioni Nazionali e Internazionali e autorevoli critici  d’arte: Philippe Daverio, Vittorio Sgarbi, Paolo Levi, Lorella Cuccarini, Luca Cantore D’Amore, Daniele Radini Tedeschi, Marco Rebuzzi, Carla d’Aquino Mineo, Roberta Camerino, Marco Galdi, Rotary Club Lamezia Terme, Jean Blanchaert, Alessandro Masi, Anna Mondavio, Barbara Benedetti, Alberto D’Anastasio, Veronica Ferretti, Luigino Rossi, Fondazione Costanza, Calogero Cordaro, Associazione Appartenenti alla Polizia Locale Italiana (ASSAPLI), Fondazione Internazionale Papa Clemente XI Albani, Federico CaloiVeronica Nicoli, Costantino Mazzanobile, Salvo Nugnes, Vincenzo Abati, Amministrazione Comunale Isca Sullo Ionio, Padri Minimi (San Francesco di Paola), Armando Principe, Sandro Serradifalco, Mattia Carlin, Maria Emilia Ciannavei, Franco Margari, Cristina Cattaneo, Silvio Siciliano, Luigi Cerruti, Amministrazione Comunale di Falerna Marina, Lorella Pagnucco Salvemini, Rita Salci, Giuseppe De Luca, Fulvia Minetti, Annacarla Merone, Elena Gradini, Guido Folco, Isabella Fortunato (IFF), Flavio De Gregorio, Licia Oddo, Eugenio Giani, Mariarosaria Belgiovine, Flavia Abati, Rosanna Chetta, International Police Association (IPA) Sezione Italiana XVII delegazione Calabria, Accademia Arte nel Mondo, Lodovico Gierut, Maria Grazia Todaro, Amministrazione Comunale di Lamezia Terme, Rosario Sprovieri, Caterina Grifoni, Maria Rita Parsi, Giuseppe La Bruna. Descrivendolo nelle varie note critiche, come un artista eclettico dallo spirito artistico rinascimentale e dalla creatività sconfinata, che eredita inoltre dagli artisti impressionisti l’abilità di imbrigliare le emozioni su una superficie. Mazza condivide con i grandi artisti del passato, innanzitutto la formazione avvenuta quando ancora bambino ammirava lo Zio Gaspare, scultore pittore di Lamezia Terme e la grande passione per la materia. È stato definito un “intento narrativo”, che persevera nella continua ricerca espressiva non adagiandosi del tutto in un’unica impostazione stilistica capace di renderlo riconoscibile e allo stesso modo prevedibile. Osserva elabora e crea testimonianze artistiche scevri da qualsiasi esigenza estetica, mai adulterate. Genuine quanto la spontaneità, quanto lo sgomento o la mistica trascendenza. Sintesi di un originale processo creativo fatto di sperimentazioni e scoperta di tecniche e stili, d’ispirazione fulminea e trascinante, di combinazione di elementi e materia asserviti all’idea. Le sue opere sono infatti frutto di moti interiori che, attraverso una giustapposizione istintiva degli elementi dettata dalle sensazioni del momento, tendono ad altrettante pulsazioni nella fruizione finale. Di fronte a questi lavori l’osservatore è attratto dal carattere fantasmatico dell’insieme compositivo, ma è anche indotto a riflettere sui desideri e sulle emozioni, e sulle paure e sui sogni che sollecitano l’animo umano a varcare il confine dell’ignoto, alla ricerca della conoscenza. L’opera d’arte pur essendo fatta di materia non può fermarsi soltanto a quest’ultima. Prendiamo ad esempio l’omaggio alla propria terra natia “Lamezia Terme”, qui l’idea della rappresentazione prevale sulle regole canoniche della prospettiva. Al Mazza non interessa mostrare la torre della propria città, la sua bellezza, secondo le consuete norme, gli interessa comunicare il proprio stato d’animo, farci vedere come sente quei luoghi nel quale è nato, dove ha vissuto, dove tuttora lavora, crea, esiste. Ed in questo ricorda Van Gogh per quel modo di dipingere il dato naturale filtrando con la propria visione intellettuale ed emotiva. Le opere di Mazza sono ispirate da un’autentica vocazione alla trascendenza da un anelito che traduce in esperienza visiva l’amore di un Dio infinitamente grande, che guida l’uomo sulla via della salvezza. Il Prof. Cantore D’amore congiuntamente al Prof. Philippe Daverio ammirando l’opera dal titolo “Figlio Mio”, hanno pensato come fosse provocatorio insinuante accostarla al “Compianto sul Cristo morto” di Niccolò dell’Arca. Quindi si può riflettere su quante siano differenti le modalità̀ di espressione in 500 anni di distanza, del dolore. Affermando appunto come il contemporaneo espresso da Mazza sia contrapposizione provocazione di valori e tecniche, antiche e contemporanee, sono come il canto silenzioso di un’anima che si eleva lambire l’ignoto per afferrare il senso del divino, ispirato dallo stato di grazia che pervade tutta la sua ispirazione.


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