Biografia

Matteo Casati compare sulla scena artistica nel 2013 all’età di 30 anni. Da allora la maturità umana e il desiderio di comunicazione visiva lo hanno portato a produrre più di cento opere. In meno di un anno si fa conoscere dagli addetti ai lavori partecipando ad esposizioni in tutta Italia: da Milano a Roma, passando per Genova e Pescara. Nel contempo ottiene molti apprezzamenti anche dal pubblico: numerose opere del Casati abbelliscono le sale di Istituzioni e le case di collezionisti privati. La sua è un arte “d’istintiva”: è facile,infatti, riconoscere il suo particolare tocco sulla tela o, meglio, la sua presenza dentro e tutt’intorno ad essa. Il colore deciso e contrastante, il tratto netto del pennello o il gesto istintivo della mano, e l’alienazione dalla realtà sono elementi che contraddistinguono questo artista. Egli concepisce l’opera dal centro di questa, ne partecipa alla nascita, infine si fa metaforicamente parte dell’opera. Questo comporta numerose riflessioni sulla spazialità, sulla metafisica e sulla dimensionalità:“non tutto ciò che può essere contato conta e non tutto ciò che conta può essere contato”. L’ispirazione del Casati affonda le radici nello studio dell’Universo, nella percezione della natura e nella sete di rappresentazione della dimensione onirica. Questo artista si può considerare la nuova estensione europea del XXI secolo da una parte della multisfaccetata arte americana del ‘900, quella degli Irascibili, e dall’altra del movimento astratto italiano. L’evoluzione dell’Universo e il Divenire umano sono alla base del continuo studio artistico, e non solo, del Casati. “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”.
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