Khorakhané (a forza di essere vento)
di Treviteo
Descrizione
"...I "Khorakhané" (alla lettera: "Amanti del Corano") sono una tribù Rom musulmana di origine serbo-montenegrina. Una canzone che, in questi ultimi tempi di razzismo e di caccia al Rom (e all' "altro" in generale) assume un valore ancora più grande.
Accomunati agli Ebrei da uno stesso destino di morte furono almeno mezzo milione gli Zingari che persero la vita nei campi di sterminio nazisti. Ma è come se il vento ne avesse disperso la memoria.
Eppure, le sofferenze patite dai Rom e dai Sinti sono state terribili. Essi furono perseguitati, sterilizzati in massa, usati come cavie per esperimenti, ed infine destinati alle camere a gas ed ai crematori. Oltre ventimila vennero uccisi nel solo Zigeunerlager, il campo loro riservato ad Auschwitz-Birkenau, tra il febbraio 1943 e l’agosto 1944. Malgrado ciò nessuno zingaro venne chiamato a testimoniare nei processi ai gerarchi nazisti, neppure a Norimberga..."
Con queste parole, Fabrizio presentò il brano durante il concerto al Teatro Valli di Reggio Emilia il 6/12/1997:
«…L'emarginazione deriva anche da comportamenti acquisiti da culture antichissime. Gli zingari girano il mondo da più di duemila anni, se vogliamo credere a Erodoto. Questi Rom, questo popolo libero è affetto da dromomania, cioè desiderio continuo di spostarsi. Non credo abbiano mai fatto del male a qualcuno, malgrado le strane dicerie; è vero che rubano - d'altra parte non possono rinunciare a quell'impulso primario presente nel DNA di ciascun essere umano: quello al saccheggio, di cui abbiamo avuto notizie in queste ultime amministrazioni - però non ho mai sentito dire che abbiano rubato tramite banca. Inoltre, non ho mai visto una donna Rom battere un marciapiede. Girano senza portare armi; quindi se si dovesse dare un Nobel per la pace ad un popolo, quello Rom sarebbe il più indicato...»
L’idea di questo quadro mi venne nell’ormai lontano 2013 sulla scia di un periodo florido di iniziative pittoriche ma soprattutto pochi mesi prima della nascita di Gaia. Da allora, i molti impegni familiari e poi quelli lavorativi mi hanno messo in uno stato di letargo artistico indotto. Solo di recente, trascorsi 5 anni, mi sono risvegliato dal torpore artistico e rimesso in azione. L’ambientamento dove inserire la meravigliosa canzone di Fabrizio è da ricercare negli eventi, fatti e personaggi di quegli anni, altri invece sono più recenti.
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