Sara e Christian - Le sere sbagliate

di Roberta Mello Teggia

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Descrizione

Sara non lo sa, non lo saprebbe dire come la loro vita sia arrivata a quel punto.

       Il loro matrimonio era iniziato 6 anni prima, in un mare di entusiasmo che li cullava felici tra viaggi, serate con gli amici, allenamenti in palestra e weekend in montagna. Non si fermavano mai, finito il lavoro correvano a casa per potersi abbracciare e programmare le loro serate insieme.

       A dir la verità non serviva programmare molto, bastava stare insieme, parlare; anche solo dividere gli stessi spazi dava loro gioia ed un senso di pienezza.

    Stavano talmente bene ed avevano così tanti progetti condivisi che avevano deciso di rinviare l’arrivo di un bambino. Per quello c’era tempo, prima volevano godersi ancora un po’ quella vita di coppia, quella parentesi favolosa a cui non erano pronti a rinunciare.

         E poi, lentamente, senza che nemmeno se ne rendessero conto, le loro passioni si erano spente e la stanchezza li aveva lasciati adagiare su una calma abitudine; o forse era proprio quell’abitudine a cui si erano abbandonati e che portava con sé quella sorta di stanchezza, che aveva a poco a poco spento le loro passioni, lasciando che condividessero solo più gli spazi in cui vivevano. Senza più gioia e senza più progetti.

     Sara, come ormai quasi ogni sera, stava inseguendo questi dubbi e questi pensieri; aggrappata al cuscino del divano parlava a Christian, ma senza proferir parola. Pensava a quello che avrebbe voluto dirgli ed a volte immaginava anche le sue risposte. Le risposte che avrebbe desiderato, non quelle che probabilmente avrebbe dato Christian in un discorso reale.

           “Anche questa sera ti sei accorto di me solo perché sono tornata in ritardo e quindi hai dovuto attendere per la cena. Mi hai rivolto la parola solo perché la pasta non era al dente come piace a te. Eppure dovrei saperlo bene ormai che odi la pasta scotta!”

           Christian, affatto scomposto dai sospiri di lei, senza staccare gli occhi dal televisore, appoggia il telecomando, si alza, apre il frigorifero, prende una birra, la stappa e riprende la posizione lasciata. Birra in una mano e telecomando nell’altra, negli occhi e nei pensieri nient’altro che quei 22 uomini che stanno correndo dietro ad un pallone.

           “Che ti frega di sta partita, fosse almeno la tua squadra o la nazionale... se solo ogni tanto mi osservassi un po’, se tornassi a guardarmi negli occhi. Forse allora riusciresti a sentire il rumore dei miei silenzi e a vedere le nuvole dei miei pensieri. Per quale motivo non mi chiedi più se sono felice?”

                Una pausa pubblicitaria e Christian si gira un attimo verso la moglie, senza che lei se ne accorga. Per fortuna, così può tornare a guardare la tv senza chiederle che c’è che non va, tanto ormai Sara è sempre così.

“Possibile Christian che non ti accorgi di quanto siamo distanti? Lo so, siamo così da tempo ormai, a te sembra tutto normale, ma a me questo vuoto fa sempre più male. Forse presto me ne andrò...”

              

   

               



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