Francesco Luseri, LA CAPITALE – n. 7/8, luglio/agosto 1971

….le espressioni del Rosa sia per gusto che per cultura sono sempre legate al senso plastico e cromatico ad una sensibilità sottile, malinconicamente elegante.

La spontaneità della sua intuizione è tutta nel segno-colore, negli effetti volutamente crepuscolari e sfumati, nelle modulate superfici dei nudi nonostante l’impetuosità delle pennellate. Un artista ….squisitamente attuale e preparato che stende un tessuto pittorico di raffinate rielaborazioni tonali e trae dalle pulsazioni della luce e delle ombre conforto e speranza, esaltazione che è partecipazione…. .

La sessualità (talvolta espressa in modo che oltrepassa il limite della pudicizia) è presente nei quadri di Michele Rosa. Il suo stile nasce dalle suggestioni, che già resero eloquente e spesso in modo trionfale la pittura della scuola napoletana, senza però che nel Rosa si noti il ricorso a quei toni esuberanti, talvolta squillanti che caratterizzano l’arte di alcuni maestri napoletani dell’800…. .

….nel Rosa la rappresentazione risente dell’inquietudine suggerita dalla nostra ratio, dal nostro clima culturale…. .

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